OGGI E’ IL 2 GIUGNO: FESTA DELLA REPUBBLICA

Chi è secondo te questa bella ragazza sorridente nella foto? Lei si chiamava Anna ed era una giovane cittadina italiana felice di aver ottenuto il diritto di votare. E anche con il suo voto, quel giorno, ottenne anche un altro grande regalo: La Repubblica Italiana. Cerchiamo di capire un po’ di più…

Oltre ad essere un bambino tu sei tante altre cose: sei un figlio per i tuoi genitori; un nipote per i tuoi nonni; un fratello o una sorella per le tue sorelle o i tuoi fratelli; un amico per i tuoi amici e… un cittadino per lo Stato in cui vivi: l’Italia.

Che cos’è una Costituzione e a cosa serve?

Essere un cittadino è un po’ come fare parte della stessa squadra. Quando giochi tutti i bambini e le bambine che si divertono con te devono rispettare le stesse regole di gioco e sono proprio queste regole che rendono il gioco così bello. Pensa, ad esempio, a cosa succederebbe se nel bel mezzo di una partita di calcio un avversario prendesse la palla con le mani, la lanciasse in rete e facesse gol. Penseresti che quel gol non vale, giusto? E se a fare gol con le mani fosse un tuo compagno di squadra? Penseresti che il gol non vale comunque, esatto? Nel calcio e in tutti gli sport esistono delle regole che ti dicono come devi comportarti nelle diverse situazioni, rispettando gli altri che a loro volta rispettano te. Allo stesso modo, per vivere insieme i cittadini hanno bisogno di darsi delle leggi che possano regolare la loro vita comune. La Costituzione è proprio la raccolta delle regole fondamentali di un Paese. La nostra Costituzione stabilisce che l’Italia è una repubblica parlamentare e che tutte le sue leggi si basano su princìpi come libertà, uguaglianza e democrazia.

Come è fatta la Costituzione Italiana

Prima della grande guerra dal 1939 al 1944, l’Italia era governata da una Monarchia, il Re si chiamava Vittorio Emanuele III di Savoia. Dopo la Guerra, i cittadini italiani poterono decidere se continuare ad essere governati da una Monarchia o da una Repubblica; così,  esattamente il 2 giugno del 1946, ci fu un grande referendum, dove i cittadini espressero la loro opinione; per la prima volta inoltre votarono oltre agli uomini, anche  le donne e gli anziani. L’esito  del referendum fu che l’Italia sarebbe diventata una Repubblica. Questa nuova Repubblica aveva però bisogno di regole…nacque così, dopo ben 8 mesi,  la Costituzione della Repubblica Italiana,  un documento composto da 139 articoliI primi 12 sono i più importanti e contengono i princìpi fondamentali, proprio come le fondamenta di una casa, che ispirano tutte le leggi dello Stato italiano. Gli articoli successivi, dal 13 al 54, trattano invece dei diritti e dei doveri dei cittadini, mentre quelli dall’articolo 55 al 139 si occupano dell’ordinamento della Repubblica: come si svolgono le elezioni, come si scelgono il capo dello Stato e il presidente del Consiglio, come si formano i governi e tutte le regole che riguardano i Comuni, le Provincie e le Regioni.

Tra gli ultimi articoli ce n’è poi uno, il numero 138, che dice che la Costituzione può essere modificata. Non sempre e non da chiunque, naturalmente: esistono delle regole da seguire anche in questo caso. Ma il fatto che, se si è tutti d’accordo, questo si possa fare è garanzia che la Costituzione può adeguarsi ai tempi che cambiano ed essere quindi sempre “moderna” e al passo con i tempi, nonostante i suoi 74 anni di età.

I princìpi fondamentali della Costituzione Italiana

Il primo articolo della Costituzione stabilisce che l’Italia è una «Repubblica democratica, fondata sul lavoro» e che la «sovranità appartiene al popolo». Questo significa che è il popolo a scegliere chi lo dovrà governare e lo fa tramite le elezioni parlamentari. Il voto con cui si scelgono i propri rappresentanti è un diritto, conquistato dagli italiani nel corso dei secoli. Pensa, ad esempio, che fino al 1946 le donne non potevano votare! Ricorda sempre che anche tu hai questo potere, o meglio lo avrai al compimento del tuo diciottesimo anno.

Gli articoli 2 e 3 parlano invece dei diritti e dei doveri che tutti abbiamo, dichiarano che ci sono dei diritti inviolabili per l’uomo e che siamo tutti uguali di fronte alla legge. Non devono quindi esserci differenze e ciascuno di noi ha gli stessi diritti e gli stessi doveri che sia maschio o femmina, nero o bianco, ricco o povero, che parli italiano o una qualsiasi altra lingua.

Il lavoro, l’organizzazione dello Stato e la religione

L’articolo 4 si sofferma sul tema del lavoro, che è non solo un diritto di ognuno di noi ma anche un dovere, perché è proprio tramite il lavoro che ciascuno di noi contribuisce al progresso materiale e spirituale della società.

L’articolo 5 parla dell’ordinamento dello Stato e della suddivisione in Regioni, Provincie e Comuni; e l’articolo 6 prosegue il discorso tutelando le minoranze linguistiche e riconoscendo il bilinguismo in Regioni come la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige.

Gli articoli  7 e 8 affrontano invece il rapporto tra lo Stato e la religione, riconoscendo a tutti i cittadini il diritto di professare la propria fede, qualunque sia.

L’articolo 9 sottolinea l’importanza della ricerca scientifica e della tutela del patrimonio culturale, mentre l’articolo 10 dichiara che il nostro Stato aderisce al diritto internazionale, cioè ad un insieme di norme che regolano i rapporti tra i diversi Stati del mondo.

La pace e il Tricolore

Importantissimo è poi l’articolo 11, con il quale l’Italia sottolinea di ripudiare, cioè rifiutare, la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

L’articolo 12 definisce infine la bandiera della Repubblica, il Tricolore italiano, come “verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.

Tra gli altri articoli, poi, ce n’è uno per te molto importante: è il numero 34, che garantisce a tutti i bambini il diritto di avere un’istruzione, cioè di andare a scuola. Come avrai capito, ad ogni diritto corrisponde anche un dovere: la scuola è infatti non solo una scelta ma anche un obbligo fino ai 16 anni di età. Questo perché è proprio tramite l’istruzione e la conoscenza che una democrazia è in grado di avere cittadini informati e consapevoli dei propri diritti e doveri, e quindi in grado di partecipare in modo attivo alla vita della società. Se tu o qualche tuo compagno di squadra non conosceste bene le regole del gioco, giocare sarebbe più difficile e meno divertente. Non trovi? Ecco perché ogni anno il 2 giugno festeggiamo in Italia la festa della Repubblica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *